La prima concessione CB
Hai comprato il Baracchino? Devi chiedere la concessione!

Estate del 1979... Cosa può mettere più paura ad un ragazzino di 15 anni se non una ispezione Escopost? Anche se, a distanza di tanti anni, bisognerebbe anche spiegare che cosa era l'Escopost...
Escopost era il termine con cui, in quegli anni, veniva identificato lo speciale comparto della Polizia che si occupava del controllo delle frequenze e dei reati connessi al loro uso; molti anni più tardi sarebbe diventata la «Polizia Postale e delle Comunicazioni» con competenze e qualifiche per contrastare i reati informatici e telematici... e, certamente, in questi giorni, truffe e reati commessi attraverso Internet danno ben più da pensare che una sparuta cerchia di amanti del vintage che si dilettano, ancora, con frequenze, radio ed antenne
Ma, a quel tempo, internet non c'era e la vista del furgoncino bianco con le antenne in paese era oggetto di terrore da parte di molti appassionati. Siamo sul finire dei ‘70 e non c'erano solo i CB ma anche le radio libere... ed il crimine più grande che si poteva commettere era dare disturbi alla ricezione dei canali televisivi!
Ma, a prescindere da tutto questo, era necessario chiedere, per l'uso del baracchino, una concessione che prevedeva il pagamento di una apposita «tassa di concessione» di 15.000 lire annuali. Perché, se ti avessero beccato senza, sarebbe scattato il «sequestro» dell'amata radio con annessi & connessi!
Un vero terrore per noi ragazzini! Soprattutto perché ne andava di mezzo il genitore che aveva richiesto la concessione per il figlio minorenne...
E da chi vai a farti fare la richiesta?
Ed ecco la domanda... Da chi vai? Nessuno sapeva darmi informazioni. Non conoscevo nessuno e quei pochi che conoscevo, probabilmente, non erano neanche in regola ma si guardavano bene dal confessarlo...
Insomma, un problema ben più grande del montare l'antenna, che già fu abbastanza complicato... Ho realizzato anche un episodio del mio podcast su questo...
Dopo diversi giorni di ricerche infruttuose, finalmente giunse una traccia.
C'era, nel mio quartiere, una persona appassionata, a sua volta anche CB... E me ne sarei dovuto rendere conto anche da solo, dato che vedevo la sua auto con l'attacco per l'antenna del CB... Ed era anche una persona che conoscevo benissimo, dato che, da lui, trascorrevo gran parte del mio tempo libero e la domenica mattina... in chiesa!
Era il mio parroco! Ma chi lo avrebbe mai immaginato?
Scoprì, solo tempo dopo, che quelle poche volte che usciva in frequenza usava il nominativo «Antares». Mi recai da lui, fiducioso, un pomeriggio.
Era impegnatissimo, ma sempre cordiale e disponibile con noi ragazzini. Mi accolse nel suo ufficio, ricavato nella biblioteca che stava allestendo al piano terra della grande sede parrocchiale, eretta lì da pochi anni; prese un foglio bianco della carta intestata dell'associazione sportiva che da poco aveva costituito e scrisse di suo pugno la richiesta che avrei dovuto trasmettere a Bari...
Avevo completamente dimenticato questo evento
Sono passati 46 lunghissimi anni e avevo totalmente dimenticato questo particolare momento della mia vita da CB: l'ho ricordato, con enorme piacere, durante la sistemazione del garage, divenuto ricettacolo di tantissimi ricordi.
Piegata in tre, in una scatola, coperta da fogli recanti il listato di uno dei miei primi programmi in Basic, c'era questa lettera, di cui, in alto in questa pagina, riporto la testata. Ma, soprattutto, la sua grafia ordinata e sicura. La grafia di una persona eccezionale di cui non ho apprezzato, come dovevo, la grandezza.
Avrei lasciato definitivamente l'oratorio parrocchiale un paio d'anni dopo, come spesso accade ai giovani che crescono. Il mio vecchio parroco è mancato qualche anno fa: ancora oggi, passando vicino a quella che fu la parrocchia da lui fondata, ricordo con piacere i tanti pomeriggi trascorsi lì, pieni della spensieratezza dell'adolescenza, arricchita dalla presenza di quelle persone che resteranno, per sempre, nei nostri ricordi.
Facemmo un solo QSO insieme, una sera d'autunno; ricordo ancora il suo saluto alla fine: «Sogna gli angeli», certamente meglio di un semplice «73».... e, certamente, una gran brava persona!