Il dipolo a bracci incrociati
L'uovo di Colombo delle antenne

L'uovo di Colombo è una metafora che indica che, spesso, la soluzione ad un problema è quella più semplice anche se, spesso, è la meno evidente: semplicità ed evidenza, infatti, sono spesso le due faccia della stessa medaglia.
Al netto di queste considerazioni, che oserei definire «filosofiche» e che esulano dal contesto radiantistico, il problema dell'antenna è quello che più affligge il radioamatore, in quanto il capitale da investire e le possibilità di montaggio, in molti casi, limitano la parte aerea della stazione: non tutti, infatti, hanno possibilità di montare i tralicci e le direttive che fanno bella mostra di sé nelle pagine web di blasonati DXers mondiali.
Pertanto, per molti, il dipolo resta una buona soluzione (ed anche l'unica), specialmente alle bande più basse dove le dimensioni dell'antenna hanno un ruolo importante; tuttavia, le esigenze di montaggio consigliano di porre il dipolo ad una altezza di almeno un quarto d'onda della banda cui è destinato a trasmettere: ne risulta che, ad esempio, per un dipolo risuonante sui 40 metri, l'altezza minima richiesta corrisponde a ben 10 metri.
Il dubbio che spesso mi assale è se sono 10 metri dal suolo o dal piano del terrazzo di casa: probabilmente, è il secondo elemento della «condizione OR» qui posta... ma, spesso, anche poter montare un palo di 10 metri dal piano del terrazzo diventa un problema, dimenticando, per un attimo, che prima della banda dei 40 ci sono gli 80 ed i 160...
Più bande sulla stessa antenna
Considerata la fatica di rizzare un'antenna, la domanda che molti si pongono è: «posso realizzare un dipolo multibanda?»
La risposta è certamente positiva: la presenza di più bracci del dipolo lo rende risonante sulle varie lunghezze d'onda alla cui misura corrispondono le varie lunghezze. Semplice, no?
Molti realizzano i dipoli «multibanda» usando dei distanziatori tra i vari bracci, con le diverse lunghezze disposte in modo decrescente dalla maggiore alla inferiore, un po` come l'immaginetta che segue:

Ovviamente, le varie lunghezze, compatibili con le diverse frequenze, vanno un po` accordate, in modo da ridurre il ROS sulle varie bande (che, a quel punto, possiamo dire che «interagiscono» le une con le altre)... alla fine si ha una buona soluzione almeno per i 40, 30, 20 e 17 metri. Per le altre, considerata la ridotta dimensione di radiatori e radiali, varrebbe la pena costruire una verticale in alluminio (per 15, 12 e 10 metri, ad esempio... ma anche per 17, 20, 30 etc)
E se ci metto una croce sopra?

Sul dipolo con i radiatori allineati, intendo... Nel senso, cosa succede se «incrocio» i bracci del dipolo e li stendo un pochino dove capita?
È quello che ho fatto io: ho issato, inizialmente, il dipolo dei 40 metri su un palo di 3 metri posto sul terrazzo di casa, ad una altezza di max 12 metri dal suolo. I bracci, lunghi ognuno un po` meno di 10 metri, toccano la balaustra in muratura del terrazzo e sono legati a sostegni al suolo mediante robusto filo di nylon (quello per la pesca d'altura).
Il dipolo è stato accordato subito senza grosse difficoltà: variando la lunghezza di uno solo dei bracci rispetto all'altro, è anche possibile compensare un pochino di tutto ed ottenere un ROS accettabile sull'intera banda.
A questo punto mi son chiesto: «e se ci metto due altri bracci per i 30 metri?»
Beh, detto, fatto! In una mattina di domenica, ho aggiunto due bracci per la banda dei 10 MHz collegandoli ad altri sostegni, un po` dove capitava, realizzando una specie di «X» tra i quattro bracci ora disponibili e riaccordando la parte destinata ai 40 metri (che ho dovuto accorciare ulteriormente).
Per agevolare il lavoro di accordo, ho usato gli isolatori descritti in questa pagina
Con alcuni ulteriori ritocchi, il dipolo ha funzionano sulle due bande senza problemi.
Cosa succede al diagramma di irradiazione?
In teoria, un dipolo, specie se posto basso da terra ed anche se a «V» invertita, presenta dei lobi che puntano in alto sul piano dell'orizzonte; man mano che viene alzato da terra, i lobi tendono ad abbassarsi, favorendo la riflessione ionosferica e, quindi, il DX a lunga distanza. Questo molto, molto genericamente in quanto è probabile che gli stessi lobi possano subire variazioni a seconda della frequenza cu sui è tarato il nostro dipolo a «V» invertita...
L'aggiunta di altri bracci per altre frequenze (nel mio caso, i due per i 10 MHz) con una disposizione «ad incrocio» degli stessi, ferma restando l'altezza, sembra, addirittura, abbassarne i lobi di irradiazione: con questa configurazione, in 40 ed in 30 metri non ho alcun problema a collegare i luoghi più lontani, tra cui Oceania, America del Nord e costa ovest degli USA ed anche con buoni segnali.
Inoltre, il dipolo a bracci incrociati per i 30 ed i 40 metri, sui 30, se confrontato con le altre mie due verticali per questa banda, è molto più silenzioso...
In conclusione
Perché spendere soldi, tempo e fare configurazioni difficili quando esiste una soluzione economica e facile da realizzare? Secondo me, nel nostro hobby, va sempre valutata la soluzione più semplice ed efficace: alla fine, lo scopo finale, è fare radio ed anche un po` di sperimentazione non guasta