Computer di stazione: Lenovo Thinkcentre M700
Spesso, su queste pagine, ho parlato di computer nella stazione di radioamatore; si tratta di un oggetto di cui non si può più fare a meno. Ho anche parlato dei piccoli brix e di come trasformarli in potenti stazioni multimediali usando una scheda sonora aggiuntiva esterna.
Il PC nella Stazione di Radioamatore
Attualmente uso, come PC di stazione un vetusto HP 6200 PRO SFF (small factor form), che, a dispetto del nome, ha generose dimensioni ed occupa buona parte di una mensola in stazione; su di esso gira una distribuzione di Linux: Linux Q4OS Gemini, ovviamente su un moderno SSD. Questo PC è provvisto anche di una porta RS-232, cui è collegato il keyer CW.
Un nuovo PC, ancora più piccolo
Escludendo l'uso di un minuscolo Brix, sprovvisto di porta RS-232, ero alla ricerca di un piccolo PC che potesse degnamente sostituire il mio HP 6200PRO che fosse provvisto di porte USB, con sufficiente capacità di calcolo, disco decente e porta RS-232.
Una ricerca non facile ma, alla fine, la scelta è ricaduta su un più moderno Lenovo M700 «ThinkCentre», veramente molto piccolo ma provvisto di tutto ciò che mi serve per la stazione: due uscite video mediante Display Port, 6 porte usb, connessione di rete, processore Intel i5, 8 Gb di RAM, scheda sonora (immancabile) e, infine, anche una porta RS-232 9 PIN.
Dimensioni davvero ridotte
Nonostante le caratteristiche di tutto rispetto, il PC Lenovo M700, è davvero piccolo: di tratta di una «piastrella» di circa 18 x 18 centimetri alta meno di 4 cm. Un posto per lui, in stazione, si trova facilmente, anche se particolarmente affollata di altri dispositivi.
Nonostante questo, la sensazione che si ha tenendo in mano il piccolo PC è di una costruzione robusta ed anche di un certo peso: ben 1.200 grammi, cui bisogna aggiungerne altri 200 degli accessori (alimentatore ed interfaccia VGA)
Ovviamente, con dimensioni simili, l'alimentatore è esterno (come per i PC portatili) ma si tratta di un dispositivo leggero e che non riscalda assolutamente.
A proposito di riscaldamento (calore significa consumi elevati) questo PC è provvisto di raffreddamento a pompa di calore con una ventolina radiale, anche in questo caso mutuata dai PC portatili ma, come detto, riscalda pochissimo e la ventola è praticamente muta.
Due «display port»
La presenza di due Display Port permette di collegare ben due monitor ma necessita di interfaccia per i monitor provvisti di connessioni DVI, VGA o HDMI: pertanto, senza queste interfacce «a codino» la display port non è utilizzabile sui monitor comunemente disponibili. Il PC da me acquistato era provvisto di un «codino» di interfaccia per monitor VGA ma in commercio si trovano anche interfacce HDMI e DVI a costi accettabili.
La «Display Port» è un progetto relativamente recente e mira a sostituire l'ormai vetusto standard VGA. Tra le sue caratteristiche, l'utilizzo di un protocollo di trasmissione «a pacchetto» (sì, proprio come le schede di rete) dove il segnale di clock è compreso all'interno del pacchetto dati, consentendo anche la trasmissione a distanza (cavi da max 15 metri), una risoluzione elevata (16K) ed un ridotto numero di PIN (appena 20) rispetto ad altri standard di connessione video.
Interno estremamente ordinato
Una sola vite, posta sul retro al centro del contenitore, tiene in sede la copertura: per aprire il PC basta togliere la vite, spingere il piccolo aggancio per lucchetto, sfilare la copertura per circa un paio di centimetri e toglierla del tutto: comparirà l'interno estremamente ordinato dl piccolissimo computer.
Il processore, nel mio caso un collaudato Intel i5, con la ventola e la pompa di calore, gran parte della scheda madre; il resto dello spazio è nascosto dall'unico disco rigido (nel mio caso, un SSD da 512 GB) collegato mediante interfaccia SATA.
Rimosso il piccolo frontalino, si vedono i pochissimi elementi: l'interruttore di accensione con LED, il piccolo LED dell'Hard Disk, due prese USB, le prese microfono e cuffia, il minuscolo altoparlante di sistema ed un pulsantino di reset.
Il disco è su un supporto solidale alla scheda madre mediante una grossa vite nera, visibile accanto alla connessione SATA: rimossa la vite, lo si può tirare per sganciarlo e procedere, se necessario, alla sua sostituzione.
Che sistema installare?
Che domanda! Ma Linux ovviamente e, per prova, ne ho installati ed aggiornati ben due: un Debian 12 Bookworm ed un Q4OS Aquariuos (sono entrambi le ultime release).
L'installazione è andata avanti senza particolari problemi ed in tempi relativamente brevi: c'è bisogno della disponibilità di internet per permettere a questi sistemi di scaricare quanto serve e, alla fine, i necessari aggiornamenti.
L'unico piccolo inconveniente riguarda un Bug nell'installazione di Q4OS Aquarious (probabilmente risolto con le nuove release): l'installazione si ferma al 95% ma, fermandola e riavviando il PC, ci si rende conto che era stata completata senza problemi; a quel punto ho proceduto alla definizione del tipo di installazione (desktop, quindi completa) e all'aggiornamento del sistema tramite i nuovi rilasci dei vari pacchetti.
Tutto è filato liscio e senza alcun problema; dopo installazione ed aggiornamento, il tempo più lungo per la partenza del sistema sembra essere la schermata del BIOS
Ll'alimentazione del Lenovo Thinkcentre M700
Il piccolo computer di questa pagina ha un particolare connettore di alimentazione, che viene garantita da un piccolo alimentatore che ricorda quello dei PC portatili
Si tratta di un connettore di nuova concezione che Lenovo ha introdotto nel 2012 ed è divenuto lo standard della casa per tutti i nuovi modelli dalla fine del 2013: è rettangolare, simile per dimensioni ad un connettore USB e ha un pin di segnale al centro. Nel caso di questo PC, l'alimentatore ha un'uscita di 20 Volt ed è in grado di fornire 3.25 Ampere.
Il connettore ha, dunque, tre contatti, necessari per alimentare correttamente il PC: la parete esterna è la connessione del polo negativo, le due pareti interne portano la tensione positiva a 20 Volts ed infine, al centro, un Pin di "segnale".
Una menzione particolare merita il piccolo PIN del segnale: ponendo i puntali tra il Pin e la parete esterna, si può misurare una resistenza; a seconda del valore che si ottiene dalla misurazione, è possibile stabilire la potenza nominale dell'alimentatore, secondo lo schema seguente (ricordo la formula: Ampere = Watts / Volts):
Watts | Ohm | Ampere |
---|---|---|
45 | 120 | 2.25 |
65 | 280 | 3.25 |
90 | 550 | 4.50 |
135 | 1000 | 6.75 |
Pare che i due contatti interni dei 20 Volt siano collegati tra di loro quindi non ha importanza quale piastra si trovi su quale lato: pertanto, il connettore può essere inserito anche ruotato di 180 gradi senza dare alcun problema; a questo bisogna aggiungere la resistenza tra pin dati e parte esterna del connettore che ci indica la potenza dell'adattatore.
Al contrario di altri alimentatori e cavi consueti nei PC desktop, il connettore di alimentazione 220 V presente sull'adattatore è una presa C6 Trifoglio al posto della classica C16 VDE.
In conclusione
Un PC di stazione, come spesso ho detto, è un obbligo per il moderno Radioamatore: averne uno piccolo e completo è certamente un grosso vantaggio, dato che le dimensioni ridotte della parte informatica possono lasciare stazio ai tanti dispositivi presenti in stazione.
Il fatto di poter usare Linux, poi, ci garantisce quella sicurezza che spesso si ritiene disponibile solo si sistemi proprietari con enorme dispendio di denaro.
E Linux, lo ricordo, è a costo zero!