La propagazione lungo la Greyline

La greyline come viene mostrata in CQRLog

La «Greyline» è una fascia intorno al globo che separa il giorno dalla notte: la propagazione radio, lungo questa fascia di crepuscolo larga centinaia di chilometri, è particolarmente efficace.

A tal proposito, ho ritrovato, sul numero di Ottobre del 1994 di Radio Rivista, un interessante scritto di I4SN relativo proprio al alcune considerazioni in merito alla propagazione ed alla «linea grigia» che si verifica nel luogo in cui, una vasta area del mondo, è in penombra a causa dell'alba o del tramonto, a seconda della longitudine in cui un luogo si trova.

Scrive I4SN: «La qualità della propagazione è influenzata dalle condizioni geomagnetiche e queste, a loro volta, sono fortemente dipendenti dall'intensità del vento solare» ne deriva, quindi, che «le condizioni ideali per il DX in 28 Mhz corrispondono ad una attività solare (cioè ad una emissione elettromagnetica) relativamente alta». Ma non è tutto perché -continua I4SN-, per avere una buona propagazione, a questa emissione elettromagnetica alta deve corrispondere «una quiete geomagnetica che si verifica quando l'emissione di particelle dal sole (il Vento Solare) è debole con una bassa temperatura della corona solare».

Quando le condizioni geomagnetiche sono tranquille, non ci sono le condizioni che favoriscono la creazione delle aurore boreali: pertanto, i segnali, specialmente nella parte alta delle HF, passano attraverso i poli seguendo proprio il tracciato dalla Greyline.

Può pertanto accadere che, «in giorni particolari», scrive ancora I4SN, «si possano ascoltare i propri segnali in 28 MHz, dopo che essi hanno fatto due, ed anche tre, giri della terra, seguendo proprio una rotta polare».

Ho voluto citare questo scritto di tanti anni fa per rimarcare l'importanza della Greyline, cioè quel particolare momento di alba e tramonto che si tramuta, spesso, in una eccezionale occasione di DX, come, ad esempio, la mattina del 10 Maggio 2023.

Dopo un paio di chiamate senza risposta in 30 metri, mi sono spostato in 20; qui, intorno alle 04.40 GMT, la situazione pareva tranquilla, con i soliti segnali da est (Russia e Bulgaria), senonché, alcuni minuti dopo (intorno alle 04.45 GMT), nel rumore di fondo, si cominciavano a sentire segnali con forte QSB. In un primo tempo, due colleghi australiani che facevano QSO tra di loro e, successivamente, poco più su in frequenza, Max VK2ARZ da Sidney.

Non ho esitato a chiamare CQ su una frequenza libera: al termine, ecco subito la risposta di Ian, VK5OUI, da Adelaide e, immediatamente dopo Roger, KO4O, da Trinity in Alabama.

Quanto può essere larga questa fascia?

Credo svariate centinaia di Km, considerando che, una stazione Neozelandese o Australiana la sento spesso chiamata da colleghi di Spagna, Italia, Germania, Polonia, Bulgaria, Ucraina e Russia occidentale... Quindi una fascia larga che si sposta man mano che il sole continua a salire.

Il sole, infatti, salendo sull'orizzonte, illumina prima la parte più alta dell'atmosfera e, infine, quella più bassa, creando un «cuneo di luce» che si muove verso ovest, tagliando l'oscurità. Questo cuneo ha un effetto benefico sulla propagazione: agisce quasi come un riflettore parabolico, focalizzando i segnali lungo la sua parte terminale (in termini tecnici chiamato proprio «terminatore» e noto anche come «circolo di illuminazione o zona crepuscolare»). Questo effetto si nota come un improvviso aumento dell'intensità del segnale dalle stazioni lontane; il segnale continua a crescere, raggiunge il suo massimo per poi svanire di nuovo man mano che l'assorbimento della regione D aumenta con l'illuminazione solare e con l'irradiazione X (lo strato D assorbe le onde elettromagnetiche provenienti dalle nostre radio). Più bassa è la frequenza, più precoce è il picco ma minore è la durata dell'effetto.

Pertanto, il momento della Greyline è sempre molto importante e mi ha, in questi anni, regalato ottime occasioni di collegamento a lunga distanza; riporto il totale dei collegamenti per continente fatti proprio la mattina intorno al sorgere del sole (e, comunque, sempre dalle 04:00 alle 04:59) presenti, sino ad oggi, nel mio log:

QSOCountryContinente
2CanadaNA
4Virgin IslandsNA
1El SalvadorNA
1GuatemalaNA
4Puerto RicoNA
1Costa RicaNA
1HondurasNA
91United StatesNA
1CubaNA
3BelizeNA
1GrenadaNA
3MexicoNA
7AustraliaOC
34New ZealandOC
1Papua New GuineaOC
2New CaledoniaOC
1EcuadorSA
2Trinidad & TobagoSA
1VenezuelaSA
1PeruSA

Due software per la Greyline

Anzitutto, per chi, come me, usa CQRLog, anticipo che contiene già una applicazione per mostrare la greyline usando una mappa mondiale che si adatta, senza particolari problemi, allo spazio disponibile sul monitor... esattamente l'immagine in testa a questa pagina Ammicco

Non usando il programma di logging da me proposto (e caldamente consigliato per le sue capacità), per il mondo Linux esistono due valide alternative per mostrare la greyline.

SunClock

Due mappe di SunClock in esecuzione

Il primo software che propongo e che esiste già compilato e pacchettizzato per Debian e derivate (tra cui Ubuntu) è «SunClock»; si tratta di un software che permette di visualizzare, in tempo reale, alcune mappe evidenziando la parte in cui è notte, quella in cui è giorno e, ovviamente, la linea di penombra. Lanciandolo da console è possibile usare alcuni parametri per adattarlo a qualche specifica esigenza.

Per installarlo, basta digitare il solito comando:

sudo apt install sunclock

Hamclock

La completa videata di HamClock

Il secondo software che, però, non ho trovato disponibile già compilato, è HamClock. Si scarica dal seguente link:

https://www.clearskyinstitute.com/ham/HamClock/ESPHamClock.tgz

La scompattazione (con il comando «tar zxf ESPHamClock.tgz») crea la directory «ESPHamClock»: basta entrare e lanciare «make»; il processo di compilazione non si avvia ma suggerisce le risoluzioni per cui il programma è pronto. Specificando la risoluzione come unico parametro a «make» viene avviata la compilazione (non è necessario disporre dei permessi di amministrazione) e viene generato il file eseguibile dopo pochi secondi, dipendenti dalla capacità di calcolo del PC. Nel mio caso, è bastato il comando che segue:

$ make hamclock-1600x960

per avere il programma compilato nella directory ottenuta dallo scompattamento del file tar.gz.

Si tratta di una applicazione di tipo «Kiosk» cioè buona per essere usata su pannelli informativi o piccoli dispositivi, come computer basati su Raspberry PI... Mostra, in grande, una serie di informazioni che scaturiscono dal processo di setup da fare all'avvio dell'applicazione, che si può comunque bypassare con un apposito parametro.

Il software avvia un servizio web (sulle porte 8080 e 8081), si collega ai server di tempo, aggiorna le mappe e la situazione del sole con i suoi principali parametri (macchie e flusso solari, livello dei raggi X, etc), usando un formato immediatamente visibile: l'applicazione diventa un vero e proprio pannello di controllo insostituibile per conoscere la situazione della propagazione in tempo reale; sfrutta un server web disponibile in locale e raggiungibile, da un browser aperto sulla porta 8080 del proprio «localhost».

Alcuni utili parametri

Lanciato la prima volta senza parametri, HamClock chiederà alcune informazioni per la configurazione: sono sei pagine navigabili con il mouse.

Ci sono un paio di parametri che può essere utile conoscere:

$ ./hamclock-1600x960 -h
Purpose: display time and other information useful to amateur radio operators
Usage: hamclock-1600x960 [options]
Options:
 -a l : set gimbal trace level
 -b h : set backend host to h; default is clearskyinstitute.com
 -c   : disable all touch events from web interface
 -d d : set working directory to d; default is /home/japi/.hamclock/
 -e p : set RESTful web server port to p or -1 to disable; default 8080
 -f o : force display full screen initially to "on" or "off"
 -g   : init DE using geolocation with current public IP; requires -k
 -h   : print this help summary
 -i i : init DE using geolocation with IP i; requires -k
 -k   : don't offer Setup or wait for Skips
 -l l : set Mercator center longitude to l degrees, +E; requires -k
 -m   : enable demo mode
 -o   : write diagnostic log to stdout instead of in /home/japi/.hamclock/
 -s d : start time as if UTC now is d formatted as YYYY-MM-DDTHH:MM:SS
 -t p : throttle max cpu to p percent; default is 80
 -v   : show version info and exit
 -w p : set live web server port to p or -1 to disable; default 8081
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