I brevetti di Marconi per la trasmissione senza fili
Luglio, un mese importante per la radio

L'inizio del mese di luglio, all'avvio della vita professionale del grande Inventore Guglielmo Marconi, fu particolarmente importante. Infatti, il 2 luglio 1897 Marconi ottenne il brevetto per la sua invenzione in Inghilterra, dove si era trasferito ed aiutato dalla famiglia della madre; il 4 luglio di qualche anno dopo, esattamente del 1901, ottenne lo stesso brevetto negli Stati Uniti, dove fu rappresentato da alcuni procuratori. Ho approfittato della ricorrenza di questi importanti eventi per cercare di puntualizzare e comprendere meglio l'opera del nostro Inventore.
E, a dirla tutta, fu proprio quel 2 luglio 1897 a segnare il momento epocale per la storia delle comunicazioni, poiché la concessione a Guglielmo Marconi, a Londra, del brevetto per l'invenzione della telegrafia senza fili, che in seguito sarebbe diventata universalmente nota come «radio», aprì la strada a tanti ed ulteriori sviluppi. Per un radioamatore, questo giorno rappresenta l'inizio di una passione che unisce tecnologia, sperimentazione e connessioni a distanza.
L'Evento e il Contesto

Sebbene Marconi avesse già condotto esperimenti di successo in Italia e nel Regno Unito, il brevetto britannico numero 12.039, intitolato «Improvements in transmitting electrical impulses and signals and in apparatus therefor» (Miglioramenti nella trasmissione di impulsi e segnali elettrici e negli apparati ad essi destinati), fu la consacrazione ufficiale e la tutela legale delle sue invenzioni. In quel periodo, la comunicazione a distanza era dominata dal telegrafo via cavo, ma l'idea di trasmettere segnali attraverso l'etere era un sogno che molti scienziati stavano perseguendo. Marconi, con la sua sapiente combinazione di intuizione e abilità, fu il primo a trasformare questo sogno in una realtà pratica sfruttabile anche commercialmente.
Alcuni Dettagli Tecnici
Il brevetto del 1897 descriveva un sistema completo per la trasmissione e ricezione dei segnali radio, basato su una serie di componenti chiave che, sebbene oggi possano sembrare rudimentali, all'epoca rappresentavano un eccezionale balzo in avanti:

1) Il Trasmettitore era un oscillatore di Hertz modificato e rappresentava il vero cuore del sistema di trasmissione. Si trattava di un oscillatore basato sui principi di Heinrich Hertz, ma significativamente migliorato da Marconi. Utilizzava una bobina di Ruhmkorff (un tipo di trasformatore che produce alte tensioni da una bassa tensione continua) per caricare due sfere metalliche distanziate. Quando la tensione diventava sufficientemente alta, si generava una scintilla tra le sfere, creando onde elettromagnetiche ad alta frequenza. La genialità di Marconi fu nell'aver capito come ottimizzare il circuito risonante per massimizzare l'irradiazione delle onde usando ciò che lui stesso battezzo «antenna».
2) La parte aerea fu da lui chiamata «Antenna», in ossequio all'arte della marineria; fu un elemento fondamentale introdotto da Marconi dove, fondamentale, si dimostrò il collegamento di terra. Questa configurazione, che in seguito sarebbe diventata la base di tutte le antenne radio, consentiva di irradiare e ricevere le onde elettromagnetiche generate dalle scintille del trasmettitore in modo molto più efficiente rispetto ai risonatori a dipolo aperti utilizzati in precedenza da Hertz. L'altezza dell'antenna era cruciale per estendere la portata delle trasmissioni.
3) Messa a Terra: come detto in occasione dell'antenna, la connessione a terra, sia in trasmissione che in ricezione, fu un'altra intuizione fondamentale di Marconi, che permise di migliorare notevolmente l'efficienza del sistema.

4) Ricevitore a coesore (Coherer) fu lo strumento che Marconi usò per rilevare le deboli onde elettromagnetiche; Marconi, infatti, impiegava un «coesore» (in inglese, coherer), un dispositivo inventato, nel 1884, da Temistocle Calzecchi Onesti e migliorato da Oliver Lodge e Marconi stesso. Il coherer era un piccolo tubo di vetro contenente limatura metallica. In condizioni normali, la limatura aveva un'alta resistenza, ma quando veniva colpita dalle onde radio, le particelle si «coerizzavano» (si raggruppavano, cioè andavano «in coesione»), riducendo drasticamente la resistenza e permettendo il passaggio di una corrente elettrica. Questo impulso di corrente attivava un relè che, a sua volta, azionava una stampante telegrafica (l'ancoretta inchiostrata che scriveva punti e linee sulla zona di carta) o, in seguito, un auricolare per convertire il segnale in suono. Il funzionamento del Coesore si basa sulla proprietà delle polveri metalliche (principalmente, nichel ed argento, secondo gli studi di Calzecchi Onesti) di diventare conduttrici quando sono investite da un'onda elettromagnetica: in pratica, un diodo rivelatore ante litteram.
5) Decoherer (detto anche «Martelletto battitore») necessaio dopo aver ricevuto un segnale; infatti, la limatura del coherer rimaneva «coerizzata» e , per renderlo nuovamente sensibile, Marconi brevettò un meccanismo detto «a martelletto battitore» che colpiva delicatamente il coherer, «decoerizzando» la limatura e ripristinando la sua alta resistenza, preparandolo così a ricevere il segnale successivo. Questo meccanismo di «auto-ripristino» fu essenziale per la continua ricezione dei messaggi.
Il brevetto del 1897 non solo documentava questi componenti, ma anche il modo in cui erano interconnessi per formare un sistema funzionale di comunicazione a distanza senza l'ausilio di cavi fisici. Fu, questo, il punto di partenza per una vera e propria rivoluzione che avrebbe cambiato il mondo, aprendo la strada non solo alle comunicazioni marittime, militari e commerciali, ma anche alla nascita della radiodiffusione, della televisione e, in ultima analisi, di tutte le moderne tecnologie wireless. Per noi radioamatori, è un promemoria dell'ingegno e della perseveranza che hanno reso possibile il nostro affascinante hobby.
Cosa avvenne dopo il brevetto
Dopo la registrazione del brevetto a Londra il 2 luglio 1897, Marconi costituì la sua azienda che chiamò, inizialmente «Wireless Telegraph and Signal Co. Ltd». Alcuni anni dopo, nel 1900, l'Ammiragliato Britannico commissionò alla Compagnia la realazzazione di alcune decine di impianti radiotelegrafici e la relativa manutenzione per 26 navi e 8 stazioni a terra. Questo rappresentò un enorme passo avanti per la diffusione della tecnologia della radio appena inventata e un riconoscimento importante della sua utilità pratica, specialmente in ambito militare e marittimo.
Su tutto, una piccola curiosità: nonostante le informazioni in merito a questo primo contratto siano molto dettagliate, non si conosce, a distanza di tanti anni, il valore economico dell'appalto ottenuto.
Un ringraziamento per le foto
Le foto di questa pagina sono state scattate da Rocco IU7EXQ e da Fabio IU7QCI ad alcune mostre di riproduzioni di radio Marconiane: a loro va il mio ringraziamento per avermi permesso di usarle su questa pagina.