Quando qualcosa, in stazione, non funziona

Quando qualcosa in stazione smette di funzionare...

Viene da sorridere a pensare a quella macchietta in televisione dove un improbabile domestico dai capelli a caschetto riferiva al suo padrone di casa che qualcosa non funzionava più: «è svampato, signò!»

Sì, viene da sorridere... ma quando la cosa succede davvero, a te, nella tua stazione, a sorridere non ci pensi proprio!

La paura di ogni radioamatore

Ed è ciò che ogni radioamatore teme: quel silenzio improvviso che cala in cuffia, quel fruscio che si fa più debole fino a scomparire del tutto, quel crepitio seguito da quella inconfondibile «puzza di bruciato» che invade, d'un tratto, la stanza e che non va più via neanche con le finestre spalancate. E non è il silenzio della banda vuota o della radio che non funziona più, ma quel maledetto silenzio che ti conferma che qualcosa, all'interno della tua stazione, ha smesso, forse, di vivere!

In quel preciso istante, ti assale una sensazione di vuoto, un po' come quando ti cade il cellulare e lo vedi rimbalzare sull'asfalto... lo raccogli, sperando contro ogni logica che lo schermo sia ancora intatto, impaziente di rivoltarlo. Una bruttissima sensazione che è un misto di rabbia e tristezza... sembra quasi sia morto qualcuno... qualcuno a te caro. E ti chiedi, in continuazione, «Ma come ho fatto ad essere così sbadato?» ed anche «Ma come ho fatto a non accorgermene prima?», dispiacendoti per quel fido compagno di avventura che ora giace lì, sul ripiano e non dà più alcun segno di vita... Ma la speranza, che è l'ultima a morire, ti dice che potrebbe essere solo un piccolo connettore o un cavo, ma in quei concitati momenti non sai ancora dove e come mettere le mani... rendendoti conto che l'affetto verso quegli oggetti che ti sono costati desiderio e sacrificio è tale e tanto da buttarti nel peggior malumore di sempre...

Eppure capita... e a questi momenti concitati segue la fase della diagnosi...

Una fase che ti porta a diventare il «medico» della tua attrezzatura e, come un vero medico, provi, piano piano, evitando di fare altri danni, a capire cosa c'è che non va. Controlli tutto, con il fiato sospeso: il cavo dell'antenna, l'alimentatore, il microfono, il tasto, il lineare, il keyer. Speri che sia una cosa stupida, un falso contatto o un fusibile saltato, qualcosa, insomma, che si possa risolvere con una operazione semplice, che non richieda un ricovero dell'apparecchio in un centro di assistenza. E quando trovi il colpevole, che sia il più piccolo dei componenti o il più costoso, provi una delusione che solo un radioamatore può capire, specialmente se, quella riparazione, è fuori dalla tua portata.

Momenti di disperazione nello shack

A quel punto, cominci a capire tante cose: non si tratta soltanto di un accessorio danneggiato, una radio che non trasmette o riceve più, un lineare che non amplifica, un keyer che non trasmette... Pianto

No, non è semplicemente questo ma è un pezzo della tua passione che ha smesso di funzionare, che si è rotto.

È come se un musicista perdesse qualche tasto del proprio pianoforte o uno scultore vedesse la propria opera sgretolarsi o un pittore dovesse vedere la propria opera sbiadire e scomparire dopo ore ed ore di lavoro... Però è proprio in questi momenti che si vede la vera passione!

Ben presto realizzi che la stazione radio è un organismo vivente e, come ogni organismo, ha bisogno di cure, di continue cure.

Pertanto capisci che è giunto il momento di tirare fuori il saldatore, di fare quella riparazione che non avevi mai avuto il coraggio di fare o di mettersi alla ricerca del pezzo di ricambio e, se ancora il coraggio ti manca, di cominciare a cercare chi, tra le persone che conosci, possa essere la più indicata per risolvere il problema, per darti una mano o anche solo qualche consiglio.

Quando tutto torna a funzionare

E alla fine, quando tutto torna a funzionare, provi una soddisfazione immensa e quella passione, che aveva ricevuto solo una temporanea delusione torna a farsi sentire più forte di prima.

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