Come operare in radio

Trucchi e consigli per diventare bravi radioperatori

Un radio operatore...

Come spesso affermo, parlare di radiantismo oggi, può sembrare quasi anacronistico, visti i tempi moderni e la facilità di comunicare con gli altri.

Tuttavia, essere appassionati radio operatori, sia nel mondo radioamatoriale che in quello CB, è qualcosa, ancora oggi, di fantastico... Una passione coinvolgente che crea una vera e propria comunità; purtroppo, come in tutte le comunità, possono nascere delle «incomprensioni»: oggi parliamo di tecnica operativa e degli errori più comuni che possono verificarsi durante la nostra attività

La radio è una passione fantastica, coinvolgente... però, come dicevo, ci possono essere alcuni problemi o delle piccole «incomprensioni», specialmente quando si è alle prime armi. Essere un radioamatore, o, meglio, un bravo radio operatore, non è cosa semplice: spesso diventa una vera e propria arte, a prescindere che si usi la telegrafia o la fonia.

Un'arte che, ovviamente, richiede un po' di pratica per diventare bravi: in questo episodio vediamo alcuni dei «classici» problemi che, con un sorriso, possiamo osservare in frequenza... un classico è,ad esempio, il «CQ interminabile»!

Un CQ troppo lungo...

Il CQ, abbreviazione delle parole inglesi «I seek you» (io ti cerco) è la classica chiamata in radio, sia se siate CB o radioamatori, in telegrafia come in qualsiasi altro modo. Anzi, questa «abbreviazione» nasce proprio in telegrafia e, da qui, si estende al mondo della fonia...

Uno degli errori più classici è la chiamata interminabile: un CQ in cui l'operatore si affanna in una chiamata lunghissima, sperando che, dall'altra parte qualcuno gli risponda... Ed eccolo lì, il nostro eroe, a cantilenare CQ e nominativo, in maniera tale che, quando ha finito, è passata pure la propagazione o, chi lo sentiva, si è scocciato ed è andato via!

La soluzione migliore è fare CQ brevi, lasciando sempre un po` di tempo tra una chiamata e l'altra per permettere ad un eventuale corrispondente di rispondere; importante verificare sempre che la frequenza di trasmissione della radio corrisponda a quella di ricezione: sembra una banalità ma, vi assicuro, la frequenza potrebbe non coincidere, specie se abbiamo dimenticato di togliere lo «split» dopo aver dato la caccia ad una dxpedition...

Inoltre, una raccomandazione: prima di chiamare verificate sempre che la frequenza sia libera. In telegrafia, trasmettendo il gruppo «QRL» seguito da un punto interrogativo, ed in fonia chiedendo «è libera la frequenza?», in italiano e, in inglese «is this frequency in use?». Se nessuno risponde, si può occupare la frequenza e chiamare.

E come si risponde ad un CQ?

Anche questa è una bella domanda... Che gli dico ad uno che ha appena finito di chiamare? Semplice: rispondo ripetendo il suo nominativo aggiungendo il mio alla fine. Non il contrario e non il mio nominativo da solo. Ma... perché faccio questo?

Ripetere prima il nominativo del chiamante, dà certezza al corrispondente che voglio collegarlo e, passando il mio nominativo subito dopo, mi presento.

A sua volta, il corrispondente, acquisisce la mia risposta alla sua chiamata e ripete prima il mio nominativo (in questo modo mi assicura d'averlo «copiato») e poi ripete, nuovamente, il suo.

Solo dopo aver effettuato questa virtuale «stretta di mano», si può pensare di passare le varie informazioni: comincia prima chi ha chiamato!

Passare troppe informazioni

E veniamo al secondo classico problema: passare troppe informazioni!

Come si vede, ogni buon QSO ha buone regole: chi ha fatto CQ, passa per primo, al corrispondente le informazioni che ritiene importanti. Tra queste, certamente il rapporto di ricezione con i classici tre numeri dove, il primo, è la “R”, da uno a 5 che sta per «Readibility» cioè «leggibilità» del segnale; è un elemento soggettivo e dipende da come io comprendo la comunicazione del corrispondente. Poi viene la «S», il «segnale», che viene letto direttamente dallo strumento della radio e, infine, solo se faccio telegrafia, la «T», che sta per «Tono»... Oggi, il tono, è sempre nove. Un tempo, invece, con finali a valvole e condensatori, spesso, poco «filtranti», il numero passato era inversamente proporzionale al contenuto di rumore di corrente alternata della nota. Il valore «uno» indicava un segnale estremamente degradato mentre il «nove» un bel segnale pulito. Oggi, passare un tono meno di nove, potrebbe essere preso quasi come un'offesa!

Se in telegrafia c'è poco da improvvisare, in fonia, al contrario, ho sentito gente sbracciarsi nei più interessanti e interminabili rapporti di ricezione... ad esempio: «ti ascolto molto bene, radio di cinque ma con alcune interferenze dovute ad alcuni strani riverberi nella stanza in cui ti trovi; per il segnale, ti darei volentieri nove, ma c'è uno strano QSB che ti porta da 7 a 9 molto rapidamente»... ora, tante parole per non dire 49+QSB? Siamo radio operatori, non poeti!

Un altro errore abbastanza frequente è rispondere ad un CQ e passare, immediatamente il rapporto di ricezione e, magari, anche nome e QTH! Ma perché tanta fretta? È sempre bene sapere prima se il corrispondente ci ascolta o meno e poi passare le informazioni coerentemente a quanto passa lui...

Ora, che voglio dire «coerentemente a quanto passa lui»? Voglio dire che, se il corrispondente mi passa segnale, nome e QTH, vuol sapere quello da me: eventualmente, chiederà o comunicherà, nei successivi passaggi, altre informazioni che lo riguardano ed io risponderò con le corrispondenti mie informazioni.

Ho sentito gente che, a Segnale e Nome rispondevano con segnale, nome, QTH, condizioni di lavoro e condizioni del tempo! Tutto insieme! Magari il corrispondente andava di fretta o aveva un'altra stazione che lo chiamava cui voleva passare l'antenna... In questo modo, la stazione che ha risposto lo ha «bloccato» per informazioni non richieste...

La soluzione è, quindi, seguire sempre il corrispondente che chiama: è lui che guida il QSO.

La gestione del Pile-Up

Un capitolo a parte merita il Pile-up...

Pile-up, in inglese significa «catasta»: una catasta di stazioni che chiamano una stazione lontana o, comunque, una stazione per loro importante.

Ora, quando c'è questa situazione, come fai a chiamare?

Per semplicità, immaginiamo che il chiamante sia in isofrequenza con i diversi corrispondenti e non in «Split». Come sempre, la prima cosa da fare è ascoltare, ovviamente dopo aver fatto altrove (mi raccomando: altrove!) eventuali «accordi» sul nostro sistema di trasmissione.

È fondamentale ascoltare bene la voce (o il segnale telegrafico) del corrispondente, memorizzarlo e capire bene chi è e chi sta chiamando. Se chiama aggiungendo, ad esempio, al proprio CQ «NA» (November Alfa), siate certi che non chiama i colleghi di Napoli e provincia: chiama «Nord America» quindi, evitiamo di rispondergli.

Allo stesso modo se chiama aggiungendo DX al proprio CQ: indica che non vuole collegare stazioni del proprio continente... Quindi, evitiamo di chiamarlo se siamo del suo stesso continente Ammicco

Quindi, dopo aver ascoltato per bene, capito chi sta chiamando chi, possiamo azzardare la nostra risposta.

Prima di tutto, scordarsi di fare la chiamata completa: mai, dico mai e ripeto «mai», chiamare il nominativo del chiamante e poi il nostro durante contest, attivazioni, diplomi e pile-up in generale. C'è lui su quella frequenza, magari da ore, che chiama: è scontato che, chi chiama dalla «catasta» stia chiamando proprio lui. Fare una chiamata completa in queste situazioni significa dimostrare agli astanti il proprio scarso livello. Ricordare che, fare chiamate lunghe, significa introdurre inutile QRM e ci fate una gran figura meschina!

Pertanto, bisogna dare, in modo secco e preciso, il proprio nominativo, secondo il codice ICAO.

Perché ho precisato «secondo il codice ICAO»? Perché spesso ascolto in fonia i più fantasiosi spelling che vanno dai nomi delle città italiane, a quelli delle città straniere, dai nomi di persona a, persino, nomi di liquori e bevande! Personalmente, non credo farei una bella figura scandendo il mio nominativo come «Italian Kinot Seven eXquisite Juice Aranciade»...

Pertanto, chiarito questo, che fare se il mio nominativo è lungo come una quaresima? Molti operatori adottano un piccolo trucco: ripetono solo alcune lettere, in maniera veloce, durante le brevissime pause del pile-up: la cosa importante è farsi sentire, non disturbare... Il corrispondente potrebbe ascoltare quel nominativo parziale e ripeterlo, invitando, dunque, a trasmettere il nominativo completo.

A dirla tutta, questa procedura non è proprio regolamentare e c'è qualcuno che storce il naso: il nominativo andrebbe detto tutto... però... però succede! Fico

Operazioni in Split

E se la stazione è in Split che faccio?

Eh, sì: questa domanda era inevitabile... Ora, se la stazione DX trasmette in «Split» significa che trasmette su una frequenza «fissa» (quella dove dovranno ascoltare i «cacciatori»), e riceve qualche KHz sopra o sotto: di solito un KHz o più se in telegrafia e 5 o più se in fonia; per sapere dove andare a trasmettere è necessario ascoltare attentamente la chiamata: dopo il CQ l'operatore DX darà un UP o un DOWN per dire ai corrispondenti dove va ad ascoltare.

Pertanto, se ascoltate una stazione DX molto ricercata e nessuno che gli risponde, tanto che sembra far QSO da sola, non è il vostro giorno fortunato e non dovete chiamarla lì dove la ascoltate «solo perché non c'è nessuno»: sta operando in split e, chiamando in isofrequenza, vi buscherete gli improperi, minacce e maledizioni degli astanti, rimendiando una figura barbina...

Pertanto, ascoltare bene la chiamata, e spostarsi sopra o sotto, ascoltando con attenzione: è probabile che il pile-up si «spalmi» in diversi KHz sopra o sotto, permettendo alla stazione DX di «scegliere» con facilità il proprio corrispondente.

Se avete una radio che consente il doppio ascolto, prima o poi, ascolterete il QSO tra le due stazioni: sintonizzatevi sul corrispondente con il secondo VFO e chiamate appena termina il QSO: la stazione DX è sintonizzata lì e, se siete fortunati, passerete al primo colpo!

Se, invece, non avete una radio con il doppio ascolto, usate i due VFO e scambiateli rapidamente per cercare di capire a chi risponde la stazione DX. Una volta che vi siete sintonizzati sul corrispondente, date il vostro nominativo velocemente... Un po` di fortuna farà il resto.

Ascoltare con attenzione e cercare di capire dove sta ascoltando la stazione DX è certamente mooolto meglio che chiamare a vanvera nella speranza che, prima o poi, qualcuno vi risponda, creando inutile QRM e chiamando anche quando la stazione DX è impegnata in un QSO con altri, rendendo il lavoro difficile all'operatore DX, allungando a dismisura i tempi necessari per completare un QSO.

Verificare la propria modulazione

Prima di chiudere, una raccomandazione: verificate, quando modulate in fonia, che la vostra voce sia chiara. Usate, magari solo per qualche attimo, le cuffie e la funzione monitor della radio (se presente) per accertarvi di come «state uscendo», un po` come fanno gli speaker nelle radio commerciali...

Mi sono accorto, infatti, che alcuni corrispondenti hanno una strana emissione: sembra quasi che «mangino il microfono», trasmettendo, parole e sospiri che rendono la trasmissione praticamente incomprensibile. Inoltre, se possibile, evitare di trasmettere cantilenando o come se steste recitando il rosario: la preghiera è importante ma in radio bisogna essere brevi e concisi!

Pertanto, una raccomandazione sempre valida è tenere sempre il microfono a 5 o 10 cm dalla bocca, in modo che la modulazione sia sempre chiara e comprensibile...

A proposito, poi, di fonia ad alta fedeltà, consiglio di ascoltare il podcast dedicato alla Enhanced SSB, che fornisce alcune informazioni su questa pratica non proprio «radioamatoriale».

QSO (ruota) con molti operatori

Giunti a questo punto, già immagino la domanda che avete lì, proprio sulla punta della vostra lingua... Vorreste certamente dirmi: sinora hai parlato del QSO tra due stazioni ma cosa fare se il QSO è tra più stazioni?

Nella cosiddetta «ruota» le cose rimangono praticamente le stesse e tutti, dico tutti, devono aver la possibilità di fare il proprio passaggio. Pertanto, se siete dei chiacchieroni da salotto e vi piace passare un po` di tempo a far QSO con amici più o meno lontani, ci sono alcune regole da seguire.

Prima di tutto, «bussare» sul QSO scandendo, in modo chiaro, il proprio nominativo in un momento di «bianco» tra i passaggi dei corrispondenti: qualcuno vi darà il permesso di «entrare in ruota», permettendovi di presentarvi.

In quel preciso istante, prendete carta e penna: segnate i nominativi nell'ordine di ascolto, a cominciare da quello che vi ha fatto entrare a cui rilancerete il microfono; mi raccomando: segnate precisamente l'ordine con cui la ruota gira ed attenetevi a quell'ordine. Non c'è cosa più brutta e antipatica di saltare da un corrispondente all'altro lasciando in «parcheggio» qualcuno, disordinando l'ordine che la ruota aveva prima del vostro ingresso!

E, cosa assolutamente da evitare, sono i ping-pong tra due corrispondenti, dimenticando gli altri! È brutto, è scortese e non va assolutamente fatto. Se volete scambiare due chiacchiere con una sola delle stazioni in ruota, chiedete al corrispondente di spostarsi di frequenza per qualche minuto: è mooolto più corretto ed educato.

Inoltre, evitate i passaggi lunghi, chilometrici, di quelli che sembrano più un'omelia che un breve passaggio in radio... Risata

Questa accortezza diventa essenziale se si opera tramite ponte ripetitore: alcune volte, i ripetitori, hanno la funzione «TOT» (TOT Sta per TimeOut Timer) che «tronca» i discorsi troppo lunghi, sganciando gli operatori logorroici... ed anche le radio moderne hanno questa funzione: pertanto, è necessario prestare molta attenzione...

In conclusione...

Dunque, la radio crea comunità... Una comunità divertente, un passatempo che deve essere, per tutti, un piacere. Ovviamente, se ascoltate qualcuno che commette questi errori, non dovete scoraggiarvi: in fin dei conti, dobbiamo ricordarci che tutti siamo stati dei principianti.

Anzi, se qualcuno ancora non è in grado di tenere un buon QSO, possiamo con gentilezza, spiegare come comportarsi o, volendo, mandarlo ad ascoltare questo episodio del Podcast di XJA...

La nostra comunità, infatti, si basa sul rispetto e sulla passione reciproca.

Ed ora, il nuovo episodio

Ed ecco il nuovo episodio del Podcast di XJA; come sempre è disponibile su Spreaker.com con il numero 56:

Ascolta "Episodio 56: Tecnica_Operativa, trucchi e consigli per diventare bravi radioperatori" su Spreaker.

 
ed, ovviamente, sul mio canale youtube ma con il numero 55: