Yaesu FT-7b

Le radio che hanno fatto storia: il piccolo della fine dei '70!

Yaesu FT-7b: disegno a penna della radio

In Italia e nel mondo, il 1979 è stato un anno parecchio di grande fermento, anche musicalmente parlando. Basti pensare al trionfo di Vasco Rossi, che debuttò con l'album «Non siamo mica gli americani» che conteneva la famosissima Albachiara e all'uscita del singolo «Message in a bottle» dei Police divenuta una delle più belle canzoni mondiali. Anche il cinema non fu da meno, con film destinati a rimanere nella storia come Apocalypse Now di Francis Ford Coppola... chi non ricorda la famosa cavalcata delle Valchirie? In un contesto così vivace, anche il mondo dei radioamatori vide una piccola, grande rivoluzione: ne fu l'artefice la Yaesu con la sua nuova «serie 7»!

La nuova serie sette di Yaesu

Yaesu FT-7b: disegno del lato destro della radio

Siamo, dunque, nella seconda metà dei favolosi anni 70: è proprio in questi anni, infatti, che Yaesu lancia sul mercato due modelli della nuova serie «7». Finalmente, si tratta di due modelli completamente a transistor: l'FT-7 e l'FT-7b. Il primo è, sostanzialmente, una radio QRP operante solo in SSB e CW ed in grado di erogare al massimo 10 Watts di potenza; unica novità: poteva anche essere provvista di un utilissimo VFO esterno...

Qualche anno dopo, più o meno tre e proprio nel già citato 1979, viene introdotta una nuova versione, ribattezzata per l'appunto «7b» che abbandona il QRP per consentire ben 100 Watts in SSB e CW e, udite udite, 40 watts in AM, tipo di modulazione resa finalmente disponibile, oltre ad alcuni interessanti miglioramenti. Tra le opzioni più desiderate, nasce anche un lettore di frequenza esterno e digitale: il YC-7B, da collegare ad una apposita presa sul retro della radio!

Yaesu FT-7b: disegno del pannello posteriore

Sì, perché su queste radio, per quanto «moderne» per il 1979, la frequenza bisognava leggerla da una apposita scala parlante azionata dagli ingranaggi interni del sistema di sintonia: niente lettura della frequenza digitale, niente precisione... tutto molto, molto spartano e, soprattutto, analogico!

Una scheda per conterli tutti...

Ma la vera novità è all'interno della radio. Sia l'FT-7 che il 7b usano una scheda madre di nuovissima concezione su cui sono installati i vari moduli... Ed è proprio questa costruzione a «moduli plug-in» la vera novità della radio: lo scopo di Yaesu era razionalizzare l'uso dello spazio interno in modo da facilitare le operazioni di riparazione e manutenzione in una radio, ormai, completamente allo stato solido, quarzata (pensate: un quarzo per ciascuna «banda bassa» e ben 4 per i 10 metri) e assolutamente senza valvole: i finali sono, finalmente, dei transistor! Ah, dimenticavo di dirvi che, su questa radio, le bande WARC non c'erano! Infatti, la World Administrative Radio Conference, da cui l'acronimo WARC, si sarebbe tenuta il 6 dicembre 1979 a Ginevra e avrebbe garantito l'assegnazione di tre bande, per noi davvero interessanti: i 30 metri, i 17 metri ed i 12 metri... Fettine di frequenza che aprivano nuovi spazi ai radioamatori nelle affollatissime onde corte della fine dei 70!

Yaesu FT-7b: disegno del particolare della radio

Inoltre, la potenza dello Yaesu FT-7b è regolabile da 5 sino a 100 watts, permettendo anche di risparmiare le batterie (sì, perché questa radio è pensata per uscir fuori dalla stazione), ed adotta una configurazione del ricevitore a singola conversione a 9 mhz ed un riduttore di rumore davvero efficace... Insomma, un vero portento per quei tempi!

Un filtro compreso... nel prezzo!

Inoltre, per le trasmissioni in telegrafia c'è anche un filtro a cristallo ed è possibile andare in trasmissione semplicemente schiacciando il tasto: una finezza non da tutti, in quel periodo!

Questo piccolo gioiello giapponese era stato concepito, quindi, per offrire una soluzione portatile e compatta, ma senza sacrificare le prestazioni. Nel suo cuore pulsante batteva un VFO (sigla che indica l'oscillatore a frequenza variabile) che, all'epoca, era una vera e propria novità per la sua stabilità, nonostante fossero necessari ben 20 minuti per il suo completo «riscaldamento».

Tuttavia, la caratteristica più interessante risiedeva nel fatto che, a differenza di molti apparati del tempo, la radio Yaesu FT-7b poteva funzionare anche con una batteria esterna da 12 volt, rendendola ideale per le attività in mobile, come le escursioni in montagna o le uscite fuori porta. Il circuito finale di potenza era un altro punto di forza, in quanto era progettato per erogare ben 100 watt in SSB (banda laterale singola) e CW (telegrafia), garantendo una buona riuscita anche nel DX. La sua estetica era, secondo me, il fiore all'occhiello di questa radio: una scocca pesante di metallo proteggeva la scheda madre ed i suoi moduli, mentre il frontalino era un pannello di spesso e robusto alluminio, con comandi e display leggermente incassati che donavano, a questa radio, un aspetto quasi militare: ritengo sia la cosa oggi più piacevole di questa meravigliosa radio vintage.

Yaesu FT-7b: disegno del frontalino della radio

Un cambio banda veloce

Tornando alle soluzioni tecniche, bisogna dire che l'elemento di maggior distinzione tra l'FT-7 e il successivo FT-7b risiedeva nella gestione delle bande dei 10 metri. Mentre nel primo modello l'operatore doveva sostituire «fisicamente» il quarzo per cambiare la sottobanda (il commutatore aveva, infatti, una sola posizione per i 10 metri), aprendo e richiudendo, di volta in volta la radio, nell'FT-7b la Yaesu introdusse un nuovo commutatore che permetteva di selezionare con facilità la banda desiderata. Sebbene tre dei quattro quarzi dei 10 metri rimanessero opzionali, la possibilità di installare tutti i quarzi e selezionarli con un semplice «click» fu un'innovazione che semplificò notevolmente l'uso della radio, rendendola più pratica e versatile.

Yaesu FT-7b: disegno del alto sinistro della radio

Tutto questo non fu davvero poco perché era il segnale evidente di un'industria che cominciava a concentrarsi sempre di più sull'esperienza d'uso ed attenta al feedback dei propri utenti; un approccio che Yaesu ha continuato a perfezionare nel corso degli anni. In fondo, se la magia del radioamatore sta proprio in quella sensazione di collegare il mondo intero con un piccolo apparato, possiamo davvero dire che lo Yaesu FT-7b ha contribuito a rendere questa magia accessibile a un pubblico sempre più vasto.

Podcast di XJA: l'episodio di questa pagina!

Ed ecco il nuovo episodio del podcast di xja; come sempre è disponibile sul mio canale spreaker.com con il numero 62:

Ascolta "Episodio 62: la radio Yaesu FT-7b, una piccola, grande radio!" su Spreaker.

ed, ovviamente, sul mio canale youtube ma con il numero 61: