Il ricevitore (scanner) ICOM IC-R7000

Le belle radio Icom degli anni 80

I Cataloghi degli anni '80 con il ricevitore IC-R7000

Esistono radio intramontabili che, da sempre, restano nell'immaginario collettivo di noi radioamatori; tutto questo per motivi per ciascuno di noi diversi, ovviamente.

C'è infatti, chi ricorda una radio particolare di quando era giovane e squattrinato e non poteva permettersela... Chi la ricorda perché è stata la prima acquistata, magari con i risparmi del primo lavoro... O chi è affezionato perché la usava un amico o un parente che lo ha avviato verso il radiantismo.

Sia come sia, tra queste radio c'è, senza alcun dubbio, il ricevitore Icom IC-R7000.

Un grande ricevitore degli anni 80

Il frontale dell'IC-R7000

Prodotto a partire dal 1986, era sui cataloghi della «Nota Ditta» nella seconda metà degli anni 80, con la descrizione di «Ricevitore a copertura continua nello spettro VHF/UHF» mentre, nel resto del testo, non è mai citata la parola «scanner» ed il motivo è presto spiegato.

Questa radio è un «ricevitore» e le sue capacità di scansione delle frequenze sono limitate... lo fa, ma lentamente, come si addiceva alle radio di quel tempo. Nulla a che vedere con i moderni scanner sempre più veloci.

Ma in quei meravigliosi anni 80, andava più che bene. Anche il range di frequenza era più che adeguato: da 25 MHz a 2 GHz (premendo l'apposito tastino che ne raddoppiava la frequenza...) e la pubblicità del tempo prometteva la ricezione dei tanti servizi ascoltabili in quegli anni...

Oggi, purtroppo, non è più così: le frequenze V ed UHF, a parte rare isole che ancora resistono, sono invase da fruscii e suoni di varia provenienza che, spesso, arrivano con segnali fortissimi... Ma, soprattutto, fruscìo, fruscìo ed ancora fruscìo: è il digitale, bellezza!

Sistemi di telefonia mobile, digitale terrestre, digital audio broadcasting ed altre diavolerie rigorosamente «numeriche» hanno sostituito quei servizi un tempo ascoltabili che adesso, in questi anni frenetici e computerizzati, non sono più accessibili dalle radio «analogiche»...

E non costava neanche poco, questo ricevitore: il catalogo lo portava a ben 2.313.000 lire nel 1987, pari a ben 2.616 euro attuali! Considerando gli stipendi del tempo di un semplice operaio/impiegato, attestati dalle 900.000 alle 1.100.000 Lire, si trattava di quasi 2 stipendi e mezzo!

Ricordo il mio primo pensiero alla vista di quella pagina: «certo chi compra questo ricevitore, deve averne a iosa di trasmettitori... e di soldi» Perplesso

A distanza di tanti anni, questa radio si dimostra ancora all'altezza della situazione: provvista di adeguata antenna, riceve tutto, ma proprio tutto: Banda CB dei 27 MHz, radioamatori nelle bande a partire dai 10 metri, gli aerei, le stazioni broadcast in FM (in questo caso, un bel filtro per attenuare i loro segnaloni è una buona idea), ciò che resta dei vari servizi non ancora migrati in digitale e, finalmente, il motivo per cui l'ho preso: i 738 MHz, ovvero la frequenza del down converter dell'LNB della mia parabola... e che cosa c'è lì?

OSCAR-100 con l'IC-R7000

Particolare dell'ICOM IC-R7000

L'idea mi era venuta in mente dialogando con il mio amico Adelino, IU7LQP... chiacchierando, mi ero posto la domanda del perché non si potesse usare un ricevitore a copertura continua ed in SSB per ricevere le trasmissioni radioamatoriali via satellite QA-100.

Ovviamente, la risposta alla domanda era positiva e l'ICOM IC-R7000 poteva essere un buon sostituto del computer e della chiavetta SDR.

Non restava che aspettare una buona occasione per acquistarlo.

Nel giro di qualche mese, la buona occasione si presentò e, ad un prezzo adeguato, riuscì ad avere il mio ricevitore in perfette condizioni, estetiche ed elettriche, nonostante l'età... del resto stiamo sempre parlando di una radio degli anni 80 e con il vecchio logo ICOM (quello con la I nell'ovale) in bella mostra sul frontalino.

IC-R7000: il primo impatto

Il ricevitore è di presenza: ha, grosso modo, le stesse dimensioni del mio IC-751A, metallica livrea verde militare, vernice «millepunti», frontalino in alluminio e delicatissime vitine ICOM che chiudono le due scocche... Appena provi a toglierle con un cacciavite non adatto, si sfregiano Urlo

È una radio «pesante», provvista di alimentatore interno che permette di collegarla direttamente alla rete elettrica; ottima la resa acustica del suo altoparlante interno.

I comandi sono quelli essenziali, molti dei quali destinati all'uso come scanner (lento, purtroppo...) praticamente inutili per quanto mi riguarda.

Ottimo il comando delle 99 memorie, che permette di salvare alcune frequenze «interessanti» e poi il selettore di modo, dove trovano posto la FM larga e la FM stretta oltre ad AM ed SSB.

E qui mi fermo... Giustamente, non esiste il modo CW (chi volete che trasmetta in CW sulle frequenze cui questa radio era destinata? Praticamente nessuno...) Pianto

Un tastino, posto sul retro, permette di scegliere per la SSB una delle due bande laterali: USB o LSB. Nel mio caso era preimpostato USB (giustamente, per le frequenze oltre i 14 MHz) e così è rimasto.

Il CW, cioè una SSB stretta, non esiste e la minima risoluzione di frequenza consentita sono 100 Hz: vanno bene per la SSB ma potrebbero starci un pochino stretti per la telegrafia.

Altra cosa curiosa che ho notato, è l'impedenza di antenna: è 50 Ohm come per i ricetrasmettitori e non 75 Ohm come ci si aspetterebbe per un ricevitore. 50 Ohm, infatti, è un compromesso: è stato constatato che il miglior trasferimento di potenza, in una linea di trasmissione, lo si ha a 33 Ohm; al contrario, il miglior trasferimento del segnale ricevuto, lo si ha a 70/75 Ohm: pertanto 50 Ohm sono una valida via di mezzo per gli RTX mentre tutti i ricevitori conservano una impedenza d'antenna a 75 Ohm.

Tuttavia, 50 o 75 non è un grosso problema nel mio caso... e non penso di realizzare un trasformatore per questo. Inoltre, l'antenna è collegata con un connettore «N»: non ho mai nutrito molta simpatia per questo tipo di connettori, pur essendo un «must» sulle frequenze alte... Noncurante, ho aggiunto un volgarissimo adattatore da «N maschio a SO239»: non credo che andrò all'inferno per questo Non vedo

Una cosa, però, mi è piaciuta tanto: si tratta del vetrino in duro plexyglass che protegge il display e lo strumento e che è assicurato al frontale in alluminio mediante quattro vitine. Rimosse le vitine, lo spesso vetro di protezione viene via, permettendo, con un pennello, di togliere la polvere eventualmente depositatasi. Magari questa accortezza fosse stata seguita anche in altre radio, a parte il vintage IC-720A che lo aveva Fico

Inoltre, pur essendo dello stesso periodo dell'IC-751 e IC-751A, questa radio non ha il problema del software memorizzato sulla Eprom: pertanto, la sostituzione della batteria non comporta la cancellazione del firmware della radio.

Due parole sull'alimentatore interno

Buona cosa, certo, l'alimentatore interno... ma riscalda ed anche tanto!

Dopo alcune ore di ascolto, la parte retrostante comincia a scaldare: pare, questo, un problema comune a queste radio ed al trasformatore che è montato al loro interno; tra l'altro, è inserito un convertitore DC-DC che provvede a fornire le tensioni necessarie di -7 Volts, -12 Volts e +24 Volts; questo convertitore è alimentato a 13.8 Volts. Spesso, i condensatori di ripple tendono, col tempo (e col caldo...) a seccarsi e necessitano di essere sostituiti.

A scaldare, da quanto ho letto in rete, pare che sia proprio il trasformatore interno: chi lo ha sostituito, magari con uno toroidale di pari potenza, non ha più riscontrato questa anomalia; il calore eccessivo, comunque, resta un fattore che riduce la vita dei condensatori elettrolitici.

Pertanto, è consigliato da più parti di porre il sistema in luogo ben ventilato e lontano da altre fonti di calore o da apparati altrettanto «caldi».

Come ricevere il satellite OSCAR-100 con l'IC-R7000

Niente di più semplice: ci si prepara un cavetto adattatore tra la presa tipica della discesa TV PAL coassiale usata dal satellite a «N» (come la presa presente sul retro della radio) o a PL259 (e poi si usa un classico adattatore SO238/N) e si collega la discesa dell'LNB (Low Noise Block) della parabola alla radio.

Come sappiamo, la frequenza di 10 GHz del satellite subisce una conversione verso il basso e viene «ritrasmessa» dall'LNB a 739 MHz (nel mio caso...): pertanto, dopo questa frequenza avrei dovuto ascoltare il beacon di Oscar-100.

Cosa che puntualmente è avvenuta: esattamente intorno a 739.600 ho cominciato a sentire il beacon iniziale del satellite, un pochino «ballerino» sino a quando, dopo un 15/20 minuti di funzionamento dell'LNB, si stabilizza intorno a 739.610. Da lì in poi, comincia il Bandplan previsto per Oscar-100 cui ogni utente deve scrupolosamente attenersi.

La ricezione è abbastanza buona, considerando il mio LNB da 3 euro e 50... C'è certamente un fondo di fruscìo a S5 di cui farei volentieri a meno ma, almeno i segnali con S7 in CW sono facilmente comprensibili: purtroppo, si nota la mancanza dei filtri stretti in CW e questo è molto triste, specie nel mio caso considerato che «lavoro» prevalentemente in telegrafia.

In SSB, al contrario, la modulazione va bene, anche se inficiata dal solito fruscìo, probabilmente legato al transponder del satellite ed all'LNB di scarsa qualità.

Una possibile soluzione

Un possibile miglioramento della ricezione potrebbe essere rappresentato dall'inserimento, nella linea audio, di un filtro DSP.

Esistono diversi filtri DSP, ormai non più usati da quando le radio moderne li incorporano: questi filtri sono spesso di ottima qualità e disponibili a poche decine di euro sul mercato dell'usato.

Pertanto, dopo una verifica fatta con il mio Timewave SP9+, ho deciso di acquistare una unità dedicata al ricevitore alla prima buona occasione.

Dopo qualche giorno di attesa, ecco l'annuncio che cercavo. Un collega Radioamatore vendeva una unità DSP della JPS modello NRF-7; si tratta di un dispositivo della prima metà degli anni 90, ma le opinioni in rete sono, ancora oggi, più che positive.

Dopo alcuni giorni, il dispositivo era collegato al ricevitore: la sua modalità «PEAK» è utilissima per filtrare il rumore di fondo e rendere ancora più nitido il segnale telegrafico. Perfetto!

Inoltre, posso sempre contare sull'apposito CW-W e CW-N ma, in questo caso, un lieve slittamento di frequenza ed il filtro troppo stretto, mi farebbero perdere facilmente il segnale... Magari si potrebbero sperimentare meglio in seguito alla sostituzione dell'LNB della parabola...

In conclusione

L'idea venuta dalla chiacchierata con IU7LQP era più che valida: con una spesa non eccessiva si può usare un normale ricevitore e ascoltare le trasmissioni sul satellite Oscar-100 che si è dimostrato un apprezzato strumento di comunicazione per il nostro emisfero, consentendo, in qualsiasi momento, comunicazioni telegrafiche, fonia e digitali tra Radioamatori che vivono in Europa, Africa, Asia (sino all'Indonesia) e nel Brasile settentrionale sino a San Paolo.

Basta accendere la parabola, aspettare qualche minuto che smetta di «slittare» di frequenza, accendere il ricevitore e sintonizzarlo... Eppoi, se Oscar-100 non dovesse più interessare, restano un filtro audio che posso continuare ad usare su una delle mie radio «vintage» ed un ottimo ricevitore per ascoltare tutto ciò che di analogico rimane tra 25 MHz e 2 GHz Ammicco

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