Un sostegno per la verticale LZAV-5B

Quando un semplice palo non basta...

L'installazione di una nuova antenna di trasmissione, la scelta del posto, spesso con altre antenne presenti, non è cosa facile. Dalla posizione, infatti, dipende la sua efficienza, la possibilità o meno di dare intralcio ad altre attività che si svolgono sul terrazzo, a prescindere se sia di proprietà o meno.

L'antenna montata: ribaltata per le tarature e finita

Da quando ho acquistato la LZAV-5B, ormai alcuni anni fa, ci sono stati diversi tentativi di montaggio: ho escluso, dopo alcuni falliti tentativi, una posizione alta, anche perché non necessaria per questo tipo di antenna, impegnata prevalentemente nel traffico DX ionosferico... così, alla fine, ho preferito montarla su un piccolo «trespolo», «provvisoriamente», in attesa di migliore sistemazione.

Questa «sistemazione provvisoria», però, era quasi diventata definitiva: il piccolo trespolo, al centro del terrazzo, ha sorretto l'antenna per oltre 2 anni, occupando gran parte dell'atrio solare e limitando qualsiasi attività su di esso.

Pensa e ripensa, una sera mi viene in mente una «mezza idea»: perché non metterla in un angolino del muro perimetrale del terrazzo, in modo che, le stesse pareti ad angolo, possano fornire un aggancio per due dei tre controventi dello stilo? Il terzo controvento, invece, avrei potuto sostenerlo con un palo ortogonale al sostegno stesso, bilanciandone la trazione con un filo teso nel giardino sottostante; questo controvento, inoltre, diventa utile per sostenere lo stilo quando l'antenna è abbassata per la manutenzione. Il «filo» qui citato è tutto dell'economico nylon da 4 mm, normalmente usato per «stendere i panni» ma dotato, ugualmente, di grande resistenza.

Il progettino su carta del sostegno

L'idea non era male ma aveva bisogno di alcune «limature». E così, pensando e limando, e limando e ripensando, ne nascono due disegnini per un «mozzicone» di traliccio quadrato da far costruire e zincare ad un esperto del settore.

Un bravo artigiano per la costruzione

Tra i miei amici CB c'è un bravo artigiano del ferro: Antonio Maverick, di un QTH a pochissima distanza da me, con cui, spesso, faccio QSO in 27 Mhz. È anche tra i miei contatti su Telegram / Whatsup: gli lascio un messaggio, chiedendo se è disponibile per un lavoretto in ferro. Ottenuto conferma, faccio la foto ai disegni e la trasmetto mediante la chat privata; dopo qualche giorno passo a trovarlo per i dettagli.

In pochissimi giorni l'ordigno, destinato a sostenere la mia LZAV-5B, è pronto ma resta solo un problema: aspettare un lavoro più grande per portarlo a zincare, operazione piuttosto costosa che non vale la pena intraprendere per un oggetto sostanzialmente piccolo.

Tuttavia, nel giro di qualche settimana anche questo compito è smarcato e, con l'arrivo della primavera e delle belle giornate, ho tutto pronto per il montaggio.

Si tratta, in sostanza, di un pezzo di traliccio quadrato di ferro di circa 80 cm, con due lati destinati ad essere ancorati all'angolo del muro perimetrale del terrazzo mediante delle robuste viti da 8 mm (con dado esagonale da 13) ed uno degli angoli provvisto di cerniera ed aggancio che permettano di «ribaltare» il palo che sostiene la verticale per poterci lavorare agevolmente; al palo, resta solidale un paletto ortogonale per sottendere il terzo controvento la cui tensione è controbilanciata da un tirante verticale agganciato nel giardino.

Il braccio per il terzo controvento

L'antenna non è molto alta: i quattro radiali sono poco più in alto di 180 cm e permettono ad una persona di media altezza di non urtarli passandoci sotto; al termine del palo orizzontale, per agevolare la tensione del controvento, ho messo una piccola carrucola, completata da grilli, qualche anello di catena ed un tenditore.

Il sistema ha funzionato benissimo: la taratura di tutte le 5 bande della LZAV-5B è stata molto agevole, potendo contare sul fatto che basta svitare tre radiali ed abbassarla, sfruttando, come cerniera, l'aggancio inferiore.

Anche in questo caso, le immagini spiegano meglio il lavoro fatto.

Un momento dl montaggio del supporto

Ovviamente, da parte mia, un grosso ringraziamento per la qualità del lavoro e la pazienza va ad Antonio Maverick senza il quale il mio disegno sarebbe, probabilmente, restato su carta.

Strana impedenza dopo la nuova sistemazione

È un fenomeno ben noto: ogni antenna è influenzata dal luogo in cui è montata e, certamente, anche dalla vicinanza di altri oggetti metallici. Facile pensare, dunque, che la stessa struttura di sostegno ed eventuali tiranti metallici possano influire nella corretta risposta in frequenza ed anche modificare il diagramma di irradiazione dell'antenna.

Pertanto, dopo la nuova sistemazione, ho notato una strana impedenza che non consentiva di abbassare il ROS al di sotto di un fastidioso 1,5.

Ho risolto il problema, semplicemente, con un ulteriore radiale in filo di rame, originariamente pensato per i 15 metri (circa 340 cm) agganciato ad uno qualsiasi dei radiali da 2 metri «di serie» e sotteso tra antenna ed uno dei controventi, cui è attaccato con del nastro isolante.

Il trucco ha funzionato perfettamente, abbassando a 1,15 il ROS in 20, 17 e 15 metri e, almeno dai QSO fatti (molti con USA, Giappone, Cina ed Australia e tutti con buoni segnali), senza inficiare nei lobi di irradiazione dell'antenna.

Il radiale in filo aggiunto per una migliore taratura

Insomma, una buona strada per continuare a sperimentare con la LZAV-5V ed ora una domanda mi rimbalza in testa: "cosa succederà se aggiungo altri radiali?"